Focus sui prodotti tipici italiani... e siciliani

Provocatoriamente (ma mica tanto poi) potrebbe essere questa la risposta che oggi si potrebbe dare a chi parla di produzione tipica locale italiana e dei suoi “rapporti” controversi con l’universo del Web: non esiste una “strada” facile (o banale) da percorrere!

Tra gli annunci di proiezioni economiche disastrose e le immagini di crisi da cui veniamo continuamente bombardati e che riguardano la nostra bella Italia c’è, in realtà, un settore che da alcuni anni a questa parte cresce in modo consistente. Anzi le prospettive nel medio e lungo periodo sembrano assolutamente positive.

Stiamo parlando del Food and Beverage rigorosamente Made in Italy, dei prodotti agroalimentari italiani che nel Mondo rappresentano, con i marchi DOP, IGP e STG, delle vere e proprie eccellenze, sinonimi di qualità e gusto… delle vere e proprie “opere d’arte” per il palato e per i sensi in genere.
Pensiamo al vino, ai formaggi, ai salumi, alla pasta e a tutti quei prodotti che “rappresentano” la più nobile tradizione della cultura agro-alimentare italiana nel Mondo. Ebbene questo settore non sembra risentire affatto della crisi che sta mettendo a dura prova molte altre aree merceologiche e produttive.
Alcuni dati ci fanno capire le dimensioni di quello che stiamo dicendo:

  • Il mercato dell’e-commerce dell’agroalimentare vale in Italia circa 3 miliardi di Euro
  • Un prodotto agroalimentare su 4 finisce all’Estero
  • La domanda internazionale dei prodotti agroalimentari italiani ha conosciuto nel 2015 un segno positivo notevole, +23%, una vera enormità
  • L’Italia possiede uno dei numeri più alti di marchi tutelati e protetti come i Dop, Doc, Igp e Stg.


Eppure nonostante stiamo parlando di un Made in Italy ricercato e rinomato non mancano gli elementi di debolezza, i limiti, le paure, le difficoltà, che, molto spesso dipendono più che altro, da un approccio sbagliato dal punto di vista delle strategie di marketing e di comunicazione.
Le aziende che in Italia si occupano di agroalimentare sembrano soffrire di veri e propri “complessi di inferiorità”, alimentati da luoghi comuni, spesso difficili da estirpare…

Analizziamo, anche in questo caso, alcuni dati:

  • Nonostante la crescita del 23% nella domanda, quasi l’80% delle PMI italiane considera l’e-commerce poco o per nulla utile
  • Dal 71% delle PMI “l’universo Web” è considerato “troppo complesso” o “ingestibile”
  • Il 44% delle PMI italiane considera il Web e in particolare l’e-commerce solo “una roba per i grandi”
  • Quasi il 25% delle nostre aziende legate all’agro-alimentare considera il proprio lavoro e i propri prodotti “non adatti” ad essere veicolati attraverso il canale web.

Insomma la nostra dimensione produttiva legata all’agroalimentare sembra vivere una sorta di esperienza alla Dottor Jekyll e Mister Hyde…

Un’ottima reputazione all’esterno e grandi paure che le bloccano.

Per sostenere la reputazione e la diffusione di questi prodotti unici e straordinari, invidiati e copiati da tutto il Mondo, non ci sono vie scontate e facili. Al contrario di quello che si crede “l’universo del web” e le dinamiche della comunicazione non lo sono.

SEGUITECI PER CAPIRE MEGLIO E SCOPRIRE COME IL WEB PUO’ FAR CRESCERE LE AZIENDE AGROALIMENTARI, prosegui la lettura con l'articolo Il successo possibile, focus sui prodotti tipici italiani e siciliani parte II.

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